L'Ara Pacis Augustae (Altare della pace augustea) è un altare dedicato da Augusto nel 9 a.C. alla Pace, nella sua accezione di divinità, e originariamente posto in una zona del Campo Marzio consacrata alla celebrazione delle vittorie, luogo emblematico perché posto a un miglio (1.472 m) dal pomerium, limite della città dove il console di ritorno da una spedizione militare perdeva i poteri ad essa relativi (imperium militiae) e rientrava in possesso dei propri poteri civili (imperium domi). Questo monumento rappresenta una delle più significative testimonianze pervenuteci dell'arte augustea ed intende simboleggiare la pace e la prosperità raggiunte come risultato della Pax Romana.
AQUILIFER
domenica 3 aprile 2016
ARA PACIS
L'Ara Pacis Augustae (Altare della pace augustea) è un altare dedicato da Augusto nel 9 a.C. alla Pace, nella sua accezione di divinità, e originariamente posto in una zona del Campo Marzio consacrata alla celebrazione delle vittorie, luogo emblematico perché posto a un miglio (1.472 m) dal pomerium, limite della città dove il console di ritorno da una spedizione militare perdeva i poteri ad essa relativi (imperium militiae) e rientrava in possesso dei propri poteri civili (imperium domi). Questo monumento rappresenta una delle più significative testimonianze pervenuteci dell'arte augustea ed intende simboleggiare la pace e la prosperità raggiunte come risultato della Pax Romana.
domenica 13 marzo 2016
AD NAVALIA
Sin autem propter fluctus aut impetus aperti pelagi destinae arcas non potuerint continere, tunc ab ipsa terra sive crepidine puivinus quam firmissime struatur, isque puivinus exaequata strnatur planitia minus quam dimidiae partis, reliquum, quod est proxime litus, proclinatum latus habeat. Deinde ab ipsam aquam et latera puivino circiter sesquipedales margines strnantur aequilibres ex planitia, quae est su pra scritta; tunc proclinatio ea impleatur harena et exaequetur cum margine et planitia puivini. Deinde insuper eam exaequationem pila, quam magna constituta faerit, ibi strnatur; eaque cum erit extrurta, relinquatur ne minus duos menses, ut siccescat. Tunc autem succidatur margo, qune sustinet harenam; ita harena fluctibus subruta efficiet in mare pilue praecipitationem. Hac ratione, quotienscumque opus fuerit, in aquam poterit esse progressus.''
domenica 10 gennaio 2016
MEN AT WORK ( mura e strade )
Opera quadrata (opus quadratum): consiste nella sovrapposizione di blocchi squadrati in forma parallelepipeda e di altezza uniforme, che vengono messi in opera in filari omogenei con piani di appoggio continui. In ambito romano la tecnica viene utilizzata già a partire dal VI secolo a.C. e si affinò progressivamente, con una maggiore regolarità del taglio e una disposizione più articolata dei blocchi. L'uso continua anche dopo l'introduzione del cementizio per tutta l'età imperiale, affiancato alle altre tecniche.
Le strade erano pensate per durare a lungo: prima di tutto veniva scavata una trincea profonda circa 45–60 cm, che veniva riempita con successivi strati di terra, pietra e sabbia fino a raggiungere il livello del terreno. Il tutto veniva cementato con la calcina. Poi venivano rivestite di grosse lastre poligonali di basalto o calcare incastrate perfettamente tra loro; gli interstizi erano riempiti da breccia, poi brecciolino, infine le più importanti di rena compattata
Le strade erano pensate per durare a lungo: prima di tutto veniva scavata una trincea profonda circa 45–60 cm, che veniva riempita con successivi strati di terra, pietra e sabbia fino a raggiungere il livello del terreno. Il tutto veniva cementato con la calcina. Poi venivano rivestite di grosse lastre poligonali di basalto o calcare incastrate perfettamente tra loro; gli interstizi erano riempiti da breccia, poi brecciolino, infine le più importanti di rena compattata
mercoledì 6 gennaio 2016
L'AQUILA ROMANA
Nella storia romana antica l'aquila, ad ali spiegate e con il capo rivolto verso destra, rappresenta il simbolo del potere di Roma, dell'imperatore e dell'impero. Icona di Giove, padre di tutti gli dei, e delle legioni, essa identificava la supremazia dell'imperatore di Roma in quanto capo dell'esercito e Pontifex Maximus (Pontefice Massimo).
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